Benedetta Bruzziches è un miracolo:

Benedetta Bruzziches è un miracolo:




Una dimensione governata da leggi speciali in cui tutto si tiene alla perfezione ma niente funziona come altrove. Un delicato equilibrio tra la tensione nel creare opere uniche e un approccio gentile verso il lavoro, i suoi tempi, le sue relazioni.

I suoi object d’heart nascono sulle colline di Caprarola, in un opificio immerso nei boschi della Tuscia, dove arte e maestria dialogano incessantemente.
Qui, un gruppo affiatato di giovani artigiani, guidati da Benedetta e suo fratello Agostino, cura meticolosamente ogni borsa, dedicandosi alla creazione di gioielli senza tempo.

Nel 2009, i fratelli Bruzziches creano un’azienda in cui ciò che conta è innanzitutto il valore di ogni singola persona, e dove lo stupore è la luce che illumina le giornate.

Se mi chiedi di descrivere il mio lavoro, più che designer, ti direi che mi sento Ape regina alla guida del suo alveare.
Progetto borse, come messaggi sfuggenti, dove determinante è la fusione tra processi, materia e la fragilità da cui sono scaturiti.
La mia vita progettuale è una partecipazione stupita a questo gioco con regole ignote.

Raramente mi ritrovo a disegnare una borsa, a volte la scrivo, altre la sogno.
Lascio che emerga nella forma che preferisce.
La osservo farsi strada fra le mie radici, indifferente alla moda.

Sarà per questo che in un materiale è la temperatura a convincermi e il confronto con il colore mi mette ogni volta in subbuglio.

Lascio che follia e fantasia siano libere di giocare insieme e creare scompiglio, mostrandosi nella loro fruttuosa unione.
Ci sarà tempo per la logica e la ragione di ripulire la stanza e rimettere in ordine ciò che resta.

Se mi chiedi di descrivere il mio lavoro, più che designer, ti direi che mi sento Ape regina alla guida del suo alveare.
Progetto borse, come messaggi sfuggenti, dove determinante è la fusione tra processi, materia e la fragilità da cui sono scaturiti.
La mia vita progettuale è una partecipazione stupita a questo gioco con regole ignote.

Raramente mi ritrovo a disegnare una borsa, a volte la scrivo, altre la sogno.
Lascio che emerga nella forma che preferisce.
La osservo farsi strada fra le mie radici, indifferente alla moda.

Sarà per questo che in un materiale è la temperatura a convincermi e il confronto con il colore mi mette ogni volta in subbuglio.

Lascio che follia e fantasia siano libere di giocare insieme e creare scompiglio, mostrandosi nella loro fruttuosa unione.
Ci sarà tempo per la logica e la ragione di ripulire la stanza e rimettere in ordine ciò che resta.

Ogni borsa nasce da un sogno, da una visione, si ribella al destino di dover essere solo un contenitore e sceglie un’altra vita, quella indipendente di oggetto «poetico, un poco autoironico».

Ogni borsa è un’esperienza vissuta che testimonia la tappa di un cammino personale, un’istantanea dell’evoluzione del femminile alla scoperta delle dee che governano la personalità di ogni donna.

Etica ed estetica sono parti di una stessa sostanza, una bellezza che procede a piccoli passi possibili.

Sperimentiamo nuove vie costruendo ponti e legami fra visioni lontane, consapevoli che il lavoro manuale è accesso privilegiato al sacro.

poetica-6

Abbiamo spalle larghe per abbracci infiniti
e lunghe tavole per condividere
la gioia operosa dei nostri artigiani
e l’aria buona della nostra terra.

poetica-3

Ogni borsa
nasce da un sogno, da
una visione,
si ribella al destino di
dover essere
solo un contenitore
e sceglie
un’altra vita,
quella indipendente di
oggetto «poetico, un
poco autoironico».

Ogni borsa è un’esperienza vissuta che testimonia la tappa di un cammino personale, un’istantanea dell’evoluzione del femminile alla scoperta delle dee che governano la personalità di ogni donna.

poetica-1

Etica ed estetica sono parti di una stessa sostanza, una bellezza che procede a piccoli passi possibili.

Sperimentiamo nuove vie costruendo ponti e legami fra visioni lontane, consapevoli che il lavoro manuale è accesso privilegiato al sacro.

Abbiamo spalle
larghe per abbracci
infiniti
e lunghe tavole per
condividere
la gioia operosa dei
nostri artigiani
e l’aria buona della
nostra terra.

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