BACK HOME
Capsule Collection
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“So che tutto ciò che facciamo, anche le cose più piccole, segue una logica più grande.
Non sono sicura se chiamarla destino o semplicemente bellezza, ma so che
ogni gesto, ogni decisione, ogni filo intrecciato porta con sé un significato
che va oltre l’adesso e l’immediato. Perché, alla fine, stiamo tutti cercando
la stessa cosa: quel tocco di bellezza che, anche solo per un momento,
ci fa sentire in pace con il mondo.” Benedetta Bruzziches
BACK HOME
PRIMO AMORE
Ci sono gesti che nascono per istinto. E solo con il tempo si rivelano per ciò che sono davvero: ritorni.
Con la capsule collection Back Home, Benedetta Bruzziches torna all’intreccio. Non per nostalgia, né per una scelta puramente estetica, ma per qualcosa di più profondo: un ritorno al luogo dove tutto è cominciato.
Diciassette anni fa, in India, le porte di un ascensore si sono aperte. Dentro c’era Vimal. Un incontro che sembrava casuale, quasi da romanzo — e invece era destino. Da lì, Benedetta entra in un laboratorio di intrecci a Madras.
Non aveva mai fatto borse prima. Eppure, le mani si muovevano come se avessero già memoria. L’intreccio diventa ascolto, diventa lingua. Un modo per entrare in relazione senza passare per le parole.
USHA
“Usha è una donna. Un’amica.
Con lei, in India, ho imparato a intrecciare senza parlare: né inglese né tamil, solo mani, risate, gesti.
Mi ha insegnato che l’artigianato è anche questo: un linguaggio silenzioso, fatto di confidenza, attenzione, tempo condiviso.
È lei che mi ha aperto la porta dell’India vera, quella che sa di casa, di tè speziato, di chapati, di cura.” Benedetta Bruzziches
A lei è dedicata questa borsa.
È passata di mano in mano, attraverso prove, errori e gesti ripetuti fino a diventare precisi.
Qui, l’intreccio non è decorazione: è struttura, forza, intenzione.
Tre dimensioni. Tre modi per portare con sé il proprio ritmo.
Ogni versione segue lo stesso principio: essere generosa, resistente, ed elegantemente semplice.
